La pioggia è la più comune precipitazione atmosferica e si forma quando gocce separate d'acqua cadono al suolo dalle nuvole.
L'ammontare della pioggia caduta si misura in millimetri attraverso i pluviometri. In meteorologia 1 mm di pioggia equivale a 1 litro d'acqua caduto su una superficie di 1 m².
Una nube è formata da miliardi di goccioline d'acqua, ciascuna delle quali è a sua volta formata da circa 550 milioni di molecole d'acqua. Queste goccioline sono il risultato dell'evaporazione dell'acqua da oceani, mari, corsi d'acqua dolce, vegetazione e suolo. Il vapore acqueo viene quindi portato verso l'alto da correnti ascendenti; salendo, l'aria si raffredda e raggiunge la saturazione. Tuttavia questo non è sufficiente per provocare la condensazione del vapore, dato che la goccia d'acqua formatasi tende a sua volta ad evaporare. In condizioni normali non si potrebbe avere la condensazione del vapore e quindi la formazione di nubi, neanche in presenza di sovrasaturazioni del 500%. Fortunatamente, nell'aria sono presenti particelle di pulviscolo e cristalli di ghiaccio che agiscono come "nuclei igroscopici" o "di condensazione" che promuovono e agevolano la trasformazione di stato delle particelle di vapore.
Le precipitazioni e quindi la pioggia possono avvenire però solo quando la forza peso risulterà maggiore della resistenza offerta dal moto ascendente che ha portato alla formazione della nube stessa e che tende a mantenere le goccioline in sospensione.
A seconda dell'intensità della precipitazione la pioggia viene distinta in:
Pioviggine (< 1 mm ogni ora)
Pioggia debole (1–2 mm/h)
Pioggia moderata (2–6 mm/h)
Pioggia forte (> 6 mm/h)
Rovescio (> 10 mm/h ma limitato nella durata)
Nubifragio (> 30 mm/h)
A maggiore intensità del fenomeno è legato anche un maggiore diametro delle gocce di pioggia e una velocità di impatto al suolo più elevata, dovuta al fatto che le correnti ascensionali non sono in grado di rallentarne la caduta. (Da Wikipedia)
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